Metodologia

Il racconto attraverso i personaggi

 

Dalla Malora all’Unesco è prima di tutto una storia che non viene raccontata dall’alto o a distanza, ma direttamente dalla viva voce dei protagonisti di quel lavoro corale che ha permesso a Langhe e Roero di diventare un territorio universalmente conosciuto. Il filtro del giornalista è quasi nullo, le domande sono poche per non togliere spazio alle memorie, le foto sono naturali e mai costruite o concordate.

 

Consapevoli della mole enorme di lavoro da svolgere siamo partiti dai grandi patriarchi dell’enologia, per ragioni anagrafiche. Questo a qualcuno ha fatto pensare che il nostro fosse un lavoro incentrato sul mondo del vino. Non è così, i produttori che sono partiti con una valigia di cartone e qualche bottiglia per far assaggiare i loro vini nel mondo sono una parte fondamentale della storia, ma non l’unica.

 

La storia di Langhe e Roero non può essere custodita senza raccontare di quegli autobus che ancora oggi partono dal più lontano dei paesi dell’Alta Langa diretti alla Ferrero. Senza quell’intuizione della famiglia Ferrero, di Pietro e Giovanni prima e Michele poi, oggi racconteremmo di una Langa disabitata e abbandonata e il ricordo della “malora” sarebbe molto vivo e non relegato ai libri di Beppe Fenoglio. Quegli autobus hanno permesso alla Langa di non spopolarsi, ai contadini di non abbandonare quelle terre “grame” che oggi valgono milioni di euro.

 

Questa terra non può essere raccontata dimenticando aziende come la Miroglio, Mondo, le Edizioni Paoline, l’Egea e molte altre che ancora oggi portano il nome di Alba e dell’Albese con orgoglio in ogni angolo del globo.

 

Il vino quindi è stato solo il punto di partenza di un lavoro enorme che ci impegnerà per anni e che dovrà proseguire anche dopo di noi, perché solo mantenendo viva la memoria è possibile imparare dal passato ciò che va fatto, ma anche quello che può essere migliorato.

 

In poco più di due anni sono state oltre 50 le interviste raccolte dai patriarchi del vino Gigi Rosso, Beppe Colla, Giacomo Oddero, Michele Chiarlo, Vittorio Vallarino Gancia e Bruno Ceretto a personaggi politici come Natale Carlotto e Ettore Paganelli, fino ai campioni di pallapugno Berutti e Bertola, a don Cesare Battaglino e Serafino Enrico.

 

Più di 250 le ore di video raccolte per oltre 1.800 cartelle di interviste sbobinate.